Per i produttori del
Frascati Doc che hanno aziende sparse a Frascati, Monte Porzio, Monte
Compatri, Colonna e in parte anche a Roma, non se ne parla: prima di
settembre avanzato non iniziano le «danze». Questione di latitudine e
clima, pare, ma anche di filosofia della raccolta, concezione del prodotto
da distribuire su un mercato che va da Roma fino agli Usa passando per
Europa ed Emirati Arabi.
«Ebbene sì - annuncia lieto Antonio Posti, direttore del Consorzio Vini
Doc Colli Lanuvini che raccoglie 18 aziende e 570 produttori iscritti -
noi cominciamo tra qualche giorno: si fa una prima selezione di uve mature
e si va avanti fino ad ottobre. Sicuramente le alte temperature ed il
fatto che la nostra zona sia rivolta verso il mare hanno fatto sì che le
uve siano maturate prima». Ma c'è dell'altro.
«Il chicco estremamente "abbronzato" e bruciato dal sole - spiega Posti -
come si presenta quando si raccoglie a fine settembre, non va bene perché
si brucia anche la parte aromatica. E' preferibile dal punto di vista
organolettico un vino a più bassa gradazione alcolica, certo meno
zuccherino e corposo, meno vino tradizionale dei Castelli, ma con
concentrato acido più alto». Posti assicura che «sarà il trionfo dei
profumi: siamo molto ottimisti perché quest'anno, non avendo mai piovuto,
l'uva è la migliore in assoluto, ha sia alta percentuale di zuccheri che
di acidi».
Si prepara dunque una partita all'ultimo chicco tra innovatori e
tradizionalisti? «Non è così - sottolinea Umberto Notarnicola, presidente
del Consorzio Tutela Frascati Doc che unisce 21 aziende - l'uva va
raccolta al tempo giusto, quando è matura. Quest'anno, con tutto il sole
che ha preso, avremo una qualità eccezionale. Però conviene aspettare, la
qualità si fa anche con un po' di pioggia se verrà. Inizieremo la
vendemmia dopo la prima decade di settembre».
D'accordo Vincenzo Ciuffa, 24 anni, giovane produttore, titolare
dell'azienda "Cerquetta" di Monte Porzio Catone: «Se anticipassimo la
raccolta, non sarebbe lo stesso prodotto. Sarebbe un vino "magro" e poco
corposo». Altra l'impostazione di Marino Camponeschi, dell'omonima azienda
di Lanuvio: «Probabilmente faremo la vendemmia notturna», anticipa. Non è
un capriccio: «Serve per contrastare le alte temperature diurne ed evitare
una fermentazione precoce dell'uva».
Piera Lombardi
Fonte:
Corriere della Sera |