(foto:
Mozzarelladibufala.org).
La mozzarella di bufala è la principessa
della tavola campana, adatta per tutti i pasti. Ingrediente
fondamentale dei piatti mediterranei, ma soprattutto saporita
pietanza da gustare sola nel suo morbido candore. Tanto amata da
essere difesa dalle insidie del tempo. L'Istituto di chimica e
tecnologia dei polimeri (ICTP) del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR) di Pozzuoli, in collaborazione con l'Istituto di
scienze dell'alimentazione (ISA) del CNR di Avellino, ha trovato il
modo di farla invecchiare lentamente.
Attraverso una miscela gelatinosa, creata
con molecole estratte da frutta, ortaggi, alghe e cellulosa, la
mozzarella potrà “campare” addirittura 30 giorni. Il gel,
infatti, permetterà ai latticini di assorbire in modo corretto ed
equilibrato soltanto l'acqua e i sali necessari a mantenere
inalterati consistenza e sapore, evitando che il “liquido di
governo” (il composto di acqua e sale fondamentale per la
conservazione) possa accelerare la degradazione del formaggio.
“Questa è un’ipotesi che può riguardare solo le mozzarelle normali,
a condizione che non si modifichino le caratteristiche
organolettiche - commenta il Direttore
della Coldiretti Campania Vito
Amendolara - Ma per la mozzarella di bufala campana il
discorso cambia perché deve essere un prodotto assolutamente fresco
e in più la sua lavorazione è soggetta a un disciplinare. Se si
andrà verso una sua modifica, cosa possibile ma da approfondire,
allora l’argomento può diventare molto interessante”.
E se il disciplinare dovesse essere realmente modificato,
l’imballaggio gelatinoso aprirebbe alla mozzarella le porte di un
mercato più ampio. Le aziende potrebbero infatti esportare
facilmente il latticino campano anche in destinazioni finora
improponibili come gli Stati Uniti e soprattutto il Giappone, che
negli ultimi anni ha incrementato i suoi rapporti culturali ed
economici con la regione Campania. “Al momento - ribadisce
Amendolara - l’unico rischio è che
i caseifici che intendono utilizzare il gel non venderanno
mozzarella di bufala d.o.p. proprio perché non è considerato dal
disciplinare attuale. Ma ad impedire che ciò accada vi sono i
continui controlli del Consorzio”.
La pasta gelatinosa darà la possibilità di cambiare spesso i verdoni
statunitensi e le pesanti monete nipponiche in euro italiane, non
tramandando però ai popoli esteri la centenaria cultura di
conservare nell’acqua a temperatura ambiente la sovrana dei
latticini. Un’abitudine che presto potrebbe svilupparsi anche da
noi, sebbene il Direttore della Coldiretti lo escluda:
“Credo che i cittadini italiani, e campani
in particolare, continueranno ad avere la necessità di toccare con
mano un prodotto fresco”.
Chissà se cambierà la filosofia sulla preziosa goccia di latte della
mozzarella, testimonianza della sua freschezza. Forse potremo
verificarlo già il prossimo febbraio se gli ambulanti, accanto alle
cassette false di Sanremo, venderanno anche mozzarelle di bufala
“taroccate”.
Fonte:
CAMPANIASUWEB.it |