Il gusto del sangiovese di una volta,
direbbe qualcuno, quella del frutto senza aggiunte di uve ''straniere''
direbbe qualcun'altro, che riflette il carattere ruvido e singolare
della collina del Farneto dove i vigneti affondano le proprie radici
in cerca di nutrimento. La storia dell'azienda
Missiroli comincia circa un secolo
fa, quando il patriarca Annibale Bernabei
decise di dedicarsi alla produzione del vino.
A quei tempi la produzione vinicola non aveva
l'importanza dei giorni nostri, ma era una delle tante attività ''di
fattoria'' al pari del seminativo e dell'allevamento.
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Annibale, però, nei confronti della vigna nutriva un amore che lo
portava ad avere un'attenzione diversa rispetto ai suoi colleghi
dell'epoca. Oggi questa responsabilità appartiene all'ultima
discendenza. L'attuale generazione, tutta al femminile, vede
Valeria Rossi assieme alla sorella
Renata e la madre Giovanna
portare il ''testimone'' di chi le ha precedute nei secoli.
Le ''sorelle del vino'' hanno adottato la
filosofia del loro antenato che amava mettere la vigna
prima di tutto. Il vigneto, infatti, è al centro delle loro continue
attenzioni con risultati davvero interessanti.
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Le basse rese per ettaro e la zona particolarmente vocata danno
origine ad un'uva di qualità che da vita all'Annibaldo
nella versione superiore e superiore
riserva. Da qualche tempo si è aggiunta una nuova
etichetta: Allegretto del farneto,
un vino semidolce da dessert a base sangiovese conservato in botti
di rovere per almeno 10 anni. Degli attuali 70 ettari dieci sono a
vigneto, mentre il restante è a seminativo e nuovi impianti ed
ampliamenti si stanno effettuando per dare maggiore respiro ad una
proposta che si preannuncia interessante.
La produzione è effettuata con estrema semplicità quasi a volere
riprendere la gestualità facile ed antica di colui che sempre ha
trattato questo vitigno come un amico inseparabile.
Le uve raccolte a mano riposte in cassette e
portate in cantina subiscono una pressatura soffice. La
totalità del mosto, posto a fermentare senza particolari escamotage
tecnologici, da origine al vino che una volta in botte di rovere per
12 mesi diviene la versione superiore dell'Annibaldo, mentre la
riserva rimarrà ancora in botte per altri 12 mesi.
Nella realtà dei fatti, però, le ''sorelle''
effettuano un controllo continuo sulle caratteristiche
organolettiche del prodotto, al punto tale che, qualora
ce ne fosse la necessità, il vino potrebbe rimanere in botte molti
più anni del previsto prima di essere messo in commercio.
Info degustazioni: 0543. 989660.
Degustazione vini Azienda Missiroli |
Annibaldo '94
Sangiovese di Romagna Sup. Riserva -
13,5% |
Rosso granata con riflessi regolati anche se pare trattenere ancora
qualche riverbero rubino; limpido di buona trasparenza. Vibra di una
luce propria che lo rende piacevole. Apre con una lieve ruvidità
olfattiva resa morbida poco dopo dalla sensazione alcolica che a
tratti sovrasta. Mostra un equilibrio olfattivo abbastanza
piacevole. Abbastanza fine. Una volta ben arieggiato risulta pulito
e con una proposta olfattiva di maggiore ampiezza. E' un vino che,
se si ha pazienza, diverte perché i profumi si intrecciano e
scambiano continuamente.
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Al palato è di corpo, abbastanza fresco, di buona tannicità, intenso
e di buona persistenza. Acidità e tannino la fanno da padrone. Ha 12
anni ma in bocca sembra più giovane. E' pulito.
Il tannino non
lascia spazio e, seppur sottile, ti conquista la bocca mostrando
tutta la sua grinta. Credo che il suo fascino non sia la sensualità
che di solito ci si aspetta dopo qualche anno da un vino di questo
tipo ma, al contrario, la sua schiettezza, la ruvidità controllata.
E' il suo modo di ''aggredire'' che affascina: diretto senza troppi
convenevoli.
Ti sfida per poi lasciarti con un finale amarognolo fatto di frutta
e spezie. Occorre pazienza per conoscere questo vino dal carattere
introverso ma deciso. Non è adatto a chi ama i vini immediati e con
poche complicazioni, perché questo di ''complicazioni'' olfattive ne
ha. Prima di abbinarlo bevetene qualche sorso in piena libertà per
scoprirne la scontrosità di carattere. Non decantatelo, prendete
tempo e usate un bicchiere grande per meglio sentirlo crescere.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: legno antico,
fumo, rosa passita, sigari, note mentolate, uva passa, viola
passita, noce, castagne, confettura, prugna sottospirito, pepe,
fragole sottospirito, mora matura, ribes nero, cacao amaro,
eucalipto, cannella, chiodi di garofano, tabacco, mandorle amare,
incenso. Abbinamenti: Carne rossa, cacciagione, da piuma e da
pelliccia, formaggi a pasta dura.
Annibaldo 2001
Sangiovese di Romagna Sup. Riserva -
13,5% |
Rosso rubino riflessi grananta, limpido e di buona trasparenza e
vivacità di colore. Al naso è pulito ed un'apertura dallo stile
femminile e dai delicati toni balsamici. Intenso e di buona
persistenza. Di buon equilibrio olfattivo che risulta essere di
sufficienza finezza intesa in termini di eleganza.
La sensazione
balsamica accompagna tutte le profumazioni ravvivandole
continuamente. Il quadro aromatico è comunque particolare, delle
volte spiazzante, a causa dell'intreccio che sembra non tenere conto
dell'età in nessun senso.
Per questo a volte si percepisce una frutta matura vicino ad un
fiore passito o un fiore fresco vicino ad un frutto secco. Al palato
è pulito, abbastanza intenso e abbastanza persistente con un
equilibrio che prevale più verso la freschezza che la morbidezza.
Si
nota un tannino sì di carattere ma a grana fine.
Piacevole nel
complesso con una vena amarognola che accompagna una lunghezza
fruttata.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: Ciliegia, rosa
passita, viola passita, note balsamiche, fumo di legna, rosmarino
secco, catrame, fruttato nero, mora matura, ribes nero, iris,
liquirizia, noce moscata, legno antico, pepe rosa, prugna fresca,
cacao, tabacco, mandorle fresche. Abbinamenti: Carne rossa,
cacciagione, da piuma e da pelliccia, formaggi a pasta dura.
Annibaldo 2002
Sangiovese di Romagna Superiore -
12,5% |
Rosso rubino con riflessi granata di buona trasparenza e con una
piacevolezza visiva complessivamente buona.
Risente purtroppo di
un'annata che non gli ha reso giustizia.
In apertura gli aromi sono
un po' ''zoppicanti'', poco compatti. L'intensità si attesta su
valori medi, mentre la persistenza fatica a soddisfare non tanto per
una mancanza di lunghezza reale, ma per chiarezza aromatica: tutto
sembra essere diluito. E' riconoscibile il suo stile dall'accento ''antico''
dove spiccano note fruttate intrecciate a note acide.
Occorre arieggiare bene per dissipare una certa pesantezza
olfattiva. Al palato è di corpo, franco, intenso e abbastanza
persistente. E' di buona morbidezza contrastata da una freschezza -
acidità -, piacevole. Il tannino c'è, ma ha un profilo basso ed una
grana più sottile rispetto le annate precedenti. Lo svantaggio
dell'annata ha creato un equilibrio maggiore al palato con un
tannino meno aggressivo. Anche se ha un grado di piacevolezza
accettabile, non affascina e manca al naso, come in bocca della
consueta grinta.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: iris, cantina
umida, tabacco, more, ribes nero, note acide, note verdi, legno di
cedro, sigari, prugna, fichi neri freschi, botte grande, noci,
nocciole, ciliegia, cacao amaro, note di inchiostro, note minerali,
tiglio. Abbinamenti: Carni, formaggi, affettati, bolliti.
Annibaldo 2003
Sangiovese di Romagna Superiore -
13,5% |
Rosso rubino con leggero inizio di riflessi granata, di media
trasparenza. Ottima concentrazione di colore, limpido quasi
brillante di intensità davvero soddisfacente. Al naso si presenta
con profumazioni intense e ricche di frutta. Tra l'abbastanza
persistente ed il persistente. Deve completare la sua armonia e la
sua eleganza. Al palato il corpo mostra una velata eleganza. Il
carattere scontroso è mitigato molto bene dalla morbidezza anche se
lo si può definire ancora fresco e tannico.
Il tannino, ancora da
affinarsi, è composto, grintoso e piacevole.
Rispetto alle precedenti annate mostra un maggiore equilibrio che
meglio si tradurrà negli anni successivi oltre che un atteggiamento
un po' più nobile. Al palato è di buona intensità e ottima
persistenza, dove il ricordo di frutta nera e note di erbe
aromatiche ti accompagna lungamente e si assottiglia lentamente.
Chiaro esempio di sangiovese in purezza della zona.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: ciliegia, prugna,
mora, ribes nero e rosso, lampone, fragoline di bosco, erbe
aromatiche, mirtillo, germogli di ribes, pepe rosa fresco, rosa,
viola, fiori di papavero, note minerali, legno dolce, carrube,
cioccolato, goudron, note di terra bagnata, tabacco fresco, te nero,
rosmarino fresco, vaniglia, confettura di cassis.
Abbinamenti: Carne
rossa, cacciagione, arrosti, formaggi a pasta dura.
Allegretto del Farneto
Sangiovese 100% -
IGT Forlì
13,5% |
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Rosso tegola con riflessi aranciati. Limpidissimo, di buona
trasparenza e compattezza aromatica.
Franco, abbastanza armonico, intenso e persistente.
Al palato è di
corpo, di buona intensità, abbastanza morbido, fresco, abbastanza
tannico; la concentrazione zuccherina crea sensazioni tra
l'abboccato ed il dolce. Non manca neppure in questo caso il tipico
carattere scontroso. Di buona persistenza, ti lascia con un ricordo
di frutta sottospirito, sigari e note tostate.
Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: mandorle secche,
noci, prugne secche, china, frutta sottospirito, note cioccolato
amaro, foglie di timo secco, note smaltate, caffè tostato, cannella
secca, noce moscata, kirsch, fumo di legna, corteccia, note
balsamiche, mandorle dolci, rosmarino secco, sfumatura nera profonda
dalle note liquorose. Abbinamenti: pasticceria a base cacao,
cioccolato aromatizzato, pasticceria secca e fresca. |
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