Presentato in degustazione al Vinitaly 2010, la metà del totale delle bottiglie è già stato venduto en primeur a degli importatori francesi che lo porteranno dritto dritto a Parigi. Sarà invece disponibile sul mercato tra ottobre e novembre.
“Sono li alberi infra loro in nelle campagne di varie nature di verde,
imperoché alcuno negreggia, come abeti, pini, cipressi, lauri, bussi e simili;
alcuni galleggian, come sono e noci e peri, vite e verdure giovani;
alcuni galleggiano con oscurità, come castagni, roveri e simili,
alcuni rosseggiano inver l'autunno, come sorbi, melagrani, viti e ciriegi,
alcuni biancheggiano come salci, olivi canne e simili".
Leonardo Da Vinci
Codice Arundel 114 v.
(da Il vino di Leonardo. Arte e cultura della terra, Morgana Edizioni)
SER BERTO, questo è il nome dell’etichetta, è stato dedicato al marito della produttrice toscana Silvia Maestrelli - Roberto Silva - grande amante del Merlot, e all'appellativo che, durante il Rinascimento, si applicava, in segno di onore, ai componenti maschi della società, tra cui il padre di Leonardo Da Vinci, Ser Piero, la cui famiglia di orgine proveniva dal Montalbano, sulle cui colline il genio universale ha vissuto la fanciullezza.
L’affinamento di SER BERTO avviene in tonneaux di legno nuovo da 500 litri per 15 mesi, per garantire un bilanciamento tra l’irruenza del tannino e l’invadenza del legno. “Il risultato è un vino molto piacevole, con un tannino fitto e setoso e strettamente legato all’ossigeno. Il legno si porta a spasso questo vino nel tempo”, racconta Federico Curtaz, autore del nuovo Merlot in purezza di Villa Petriolo.
Silvia Maestrelli
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