Quasi impossibile
trovare un vitigno altrettanto nobile e dalle molteplici
espressioni, sia vinificato in bianco dove è alla base di spumanti
classici meravigliosi e di champagne, sia vinificato in rosso dove
potrà donarci il meglio di se, con dei profumi raffinati e talmente
intensi che definire inebrianti è ancora poco!
Michil Costa
albergatore di Corvara in Val Badia cosi' ne scrive:
"Quando bevo il grande Pinot Nero, errabondo diventa il mio
cervello. Ed è la pancia che vibra, ma davvero. E non ci trovo i
frutti ed i funghi ed il caffè tostato. Ci trovo solo il Pinot Nero.
Lo amo profondamente. E mi mette in difficoltà, in soggezione oserei
dire. Lui fa di me quel che vuole. Mi stravolge. M'assilla. E'
quella vibrazione che ti sale lungo la schiena e non capisci.
Ti
guardi intorno e vorresti associare ma ti mancano i profumi dei
fiori e dei frutti, delle spezie e della terra. Poi respiri
profondamente e ritieni e riprovi e ripensi... ma ti mancano le
parole. Ed è quando ti viene da gridare e quello che ti manca è un
salto mortale, è allora che intuisci e vorresti salire sulla cima piu' alta del Mondo ed esclamare: ti adoro Pinot Nero."
Una descrizione che altre parole meglio non potevano, che condivido
perfettamente e sono proprio l'originalità e la finezza assoluta dei
profumi che questo vino ci regala, non facilmente catalogabili ma
unicamente piacevoli ed intensi, a renderlo grande.
Un enologo di fama internazionale il dott. Franco Bernabei è un
cultore di questa cultivar e fin dal 1981 si è interessato
all'introduzione di questo vitigno in Italia, rivolgendosi ai
vivaisti di Borgogna per catalogare e sperimentare i migliori cloni
da impiantare. Operando in cinque regioni italiane diverse per
morfologia dei suoli e del clima ha osservato che i prodotti che ne
derivano hanno caratteristiche e peculiarità chimico-organolettiche
completamente differenti, pur mantenendo una certa tipicità di base.
L'Italia al nord protetta dalle Alpi ed al centro protetta dall'
Appennino è a dir poco una terra unica con tutte le potenzialità per
produrre dei grandissimi Pinot Nero.
Attualmente troviamo coltivazioni di Pinot nero soprattutto in due
zone del Nord Italia: in Alto Adige ed in Oltrepò Pavese, dove viene
vinificato per la maggior parte in bianco a base spumantistica con
circa 2000 Ha coltivati.
Un grande banco di prova per i nostri viticoltori ed ancora di piu'
per i nostri enologi. Infatti il vigore elevato delle piante
complica la gestione della chioma, aumentando la sensibilità alle
malattie quali la botritis cinerea e l'oidio (o mal bianco ndr), la
difficoltà a giungere a piena maturazione, la mancanza di stabilità
del colore delle bucce che anche dopo pochi anni vira all'aranciato.
A tal proposito rimando all'articolo: "1°
Concorso Internazionale del Pinot Grigio"
in quanto anche nel pinot grigio, che è pure un'uva a bacca rossa ed
è una mutazione genetica del pinot nero, fino ad oggi si è
riscontrato lo stesso identico problema, cioè l'instabilità del
colore, ed ecco il motivo principale per cui quasi tutti i pinot
grigio in commercio sono vinificati in bianco.
In questo modo si
perde però tutto il corredo aromatico che è contenuto nelle bucce e
solo ultimamente incominciamo a vedere qualche pinot grigio di
colore "ramato" od "a buccia di cipolla", ottenuti con delle
particolari tecniche di cantina quali l'iperossigenazione dei mosti
ecc.
Questo per quanto riguarda la vigna ma non meno problemi si
presentano in cantina dove addirittura diventa intransigente, ove
richiede cure attentissime, proprio come un nobile viziato, ed il
confine per ottenere prodotti eccellenti oppure mediocri diventa
molto sottile e labile, basta un nonnulla.
Proprio per questo è terreno di sfide ed un banco di prova senza
uguali, in cui molti viticoltori ed enologi si cimentano perché
questo vitigno è, forse, quello che meglio esprime nel vino i
segreti piu' intimi e le differenze intrinseche del "terroir" anzi
meglio dire del "terreno" e nel vino vi ritroviamo tutta la
sensibilità di chi lo produce.
DEGUSTAZIONE
Un vino, come dicevo prima, insolito anche durante la degustazione,
dove non ritroviamo i classici canoni teorici e comparabili ad
altri, qui è inutile e sono poco raccomandabili sforzi per
incanalarlo in schemi già sentiti e prefissati, qui il tutto si
gioca su particolari minimi, sulla finezza; sono pennellate,
sfumature che accarezzano i sensi e solo chi ha la sensibilità per
ascoltarle e recepirle ne potrà cogliere tutta la grandezza: il suo
è un linguaggio che parla direttamente al cuore ed all'anima
catturando la sensibilità... di chi entra in simbiosi con questo
vino.
Un vino che mi sento di paragonare ad una soave fanciulla, giovane,
gentile e delicata che parla sottovoce, ben vestita, elegante, fine
nel portamento e nel linguaggio praticamente un' angelo caduto dal
cielo: ecco tutto questo per me è il Pinot Nero.
I migliori Pinot Nero oggi li troviamo in Alto Adige e nell' Oltrepò
Pavese, poi vi sono perle sparse un po' in tutta la penisola, e
possiamo ricordare tra i migliori in
circolazione:
2002- Schweizer- di Franz Haas;
2002- Barthenau Vigna S. Urbano di Hofstatter;
2001-Nero al Tondo- Ruffino;
2001- Case Via-Fontodi;
2003-Brachetti-Il Pollenza
2002-Nero Riserva- Stroblhof;
2002-Schiesstand- Tramin Produttori Termeno;
2002-ST. Daniel Ris.-Produttori Colterenzio.
Ho partecipato recentemente al Concorso Nazionale del pinot nero di Egna dove ho avuto la grande opportunità di degustarne circa 60, e di seguito vi trascrivo le mie impressioni di degustazione,
evidenziando il fatto che le degustazioni erano tutte rigorosamente
anonime ed i nominativi dei produttori dei vini degustati, ci sono
stati notificati dopo alcune settimane a Concorso Concluso.
Le mie 60 degustazioni di Pinot Nero:
N.campione
|
Punteggio |
DITTA |
14 |
90 |
FRECCIAROSSA- OLTREPO’ PAVESE |
25 |
89 |
CAVE DES ONZES- VALLE AOSTA |
43 |
88 |
PIETRO
TORTI- OLTREPO’ PAVESE |
50 |
88 |
MARCHESI ALFIERI-SAN GERMANO |
53 |
88 |
CAVE DES ONZES-VALLE AOSTA |
23 |
88 |
KELLEREI KETTMAIR-REINERHOF |
57 |
88 |
VIGNA
DI SAOSENT-VALLE DI CEMBRA |
7 |
87 |
KELLEREI TERLAN-MONTIGL RISERVA |
56 |
87 |
DALZOCCHIO ELISABETTA-TRENTINO RIS |
52 |
87 |
MASO
POLI-TRENTINO SUP. |
12 |
87 |
MANICOR- MASON |
22 |
87 |
CANT.SOC. LA VERSA-LIUTAIO DEL RE |
10 |
87 |
INSTIT.
AGRIC.REGIONAL-VALLE AOSTA |
55 |
87 |
FATTORIA MANCINI- FOCAIA |
60 |
86 |
GOTTARDI-MAZZON- |
58 |
86 |
VALLAROM- VIGN. VENTRAT |
8 |
86 |
MASO
POLI-TRENTINO SUP. |
24 |
86 |
KELLEREI GIRLAN |
18 |
86 |
STROBLHOF RISERVA |
40 |
86 |
ROBERTO
ZENI-SPIAZOL- |
51 |
86 |
KELLEREI TERLAN-MONTIGL RIS |
26 |
85 |
HADERBURG- HAUSMANHOF |
9 |
85 |
MURI GRIES-RIS |
42 |
85 |
NIEDERMAYR GIRLAN- RIS |
20 |
85 |
WEINGUT BRUNNERHOF MAZZON-RIS |
5 |
85 |
FONTODI
TENUTA-CASE VIA |
19 |
84 |
DALZOCCHIO ELISABETTA-RIS |
30 |
84 |
POJER E
SANDRI- IGT DOLOMITI |
16 |
83 |
KELLEREI SCHRECKBICHL-ST.DANIEL |
11 |
83 |
MARCHESI DI MONTALDO-CA’ NUE’ |
39 |
83 |
AZ.AG.CATINELLA-LUNA NERA |
59 |
82 |
LES CRETES- VALLE D’AOSTE |
15 |
82 |
ANSITZ KRANZL GRAF PFEIL |
49 |
82 |
STROBLHOF-RIS. |
4 |
80 |
WEINGUT FALKENSTEIN |
27 |
80 |
BURGGRAFLER SELLEREI-MERVIN |
17 |
80 |
FRATELLI LUNELLI-MASO MONTALTO |
46 |
80 |
RITTERHOF- JANSEN |
37 |
79 |
FONTODI
TENUTA-CASE VIA |
6 |
78 |
ANSITZ PFITSCHER-MATAN |
13 |
78 |
OXENREITER STEINHAUSERHOF-SELECT |
48 |
78 |
FRATELLI LUNELLI-MASO MONTALTO |
29 |
78 |
FERRUCCIO CARLOTTO |
33 |
78 |
H.LUN-
SANDBICHLER RIS |
21 |
78 |
WEINGUT UNTERORTL-CASTEL JUVAL |
36 |
77 |
K.G. ST.
PAULS-DIVINUS |
45 |
77 |
WILLI & GERLINDE WALCH |
31 |
76 |
TIEFENBRUNNER-LINTICLARUS RIS |
41 |
76 |
ST. MICHEL EPPAN –SANCT VALENTIN |
35 |
76 |
KELLEREI KOSSLER |
32 |
76 |
CANTINA TOBLINO- |
34 |
75 |
KELLEREI KETTMAIR-REINERHOF |
1 |
75 |
JOSEF BRIGL- KREUZBICHLER |
47 |
75 |
JOSEF BRIGL- KREUZBICHLER |
44 |
73 |
KELLEREI TRAMIN- SCHIESSTAND |
38 |
73 |
LE DUE
TERRE-COF |
54 |
72 |
WEINGUT KLOSTER-PANIGL |
3 |
70 |
GIOVANNI PUIATTI- RUTTARS |
28 |
65 |
WEINGUT KLOSTER-PANIGL |
2 |
65 |
ALOIS
WARASIN |
Un vino a cui
bisogna accostarsi in punta di piedi, con la giusta predisposizione
mentale, in quanto molto delicato, sensibile e fine, in grado di
donarci delle stupende emozioni. Non il solito vino superconcentrato
nel colore e nei tannini, non muscoloso : insomma un vino che è
femminile e che mi fa esclamare:
quanta grazia
in un bicchiere di vino !
Grazie cari
amici lettori della vostra attenzione e come di consueto: Prosit
con il magnifico Pinot Nero.
P.S.: troverete
nell’elenco di cui sopra alcuni vini ripetuti due volte, e non si
tratta di un errore ma di vini che ci sono stati riproposti
appositamente due volte in incognito, ed i miei punteggi sono “abbastanza“ coerenti, pur con qualche sbavatura. Questo è dovuto al
fatto che personalmente sono abituato alle schede AIS e/o ONAV a
punti, mentre qui bisognava solo assegnare un punteggio globale da 1
a 100/100. Comunque posso dirvi che su 19 degustatori siamo stati “
promossi “ in 13 ( ed io fortunatamente sono uno di questi ! ),
mentre 6 colleghi sono stati bocciati !! Un’altra doverosa
precisazione è che non tutti i 19 commissari sono degustatori od
addetti specifici, in quanto magari curano altre rubriche di cucina,
turismo ecc.., che ben poco hanno a che vedere con il pianeta vino!
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