Nicola è morto per salvare una botte

"Sazza", come lo chiamavano i suoi amici, non ce l'ha fatta. È morto per evitare a una botte piena di vino di cadere dal muletto su cui era caricata. L'ultima morte bianca nel Bresciano, quella di Nicola Moratti, 34 anni, iseano, è legata a doppia mandata all'amore per il lavoro e per l'azienda in cui da sette anni l'uomo operava come addetto alla cantina e ai campi. Spetterà ai carabinieri e ai tecnici dell'Asl stabilire come mai il carico sul muletto abbia cominciato a oscillare.

Quello che è certo è che Nicola è sceso dal mezzo per evitare al contenitore di finire a terra e forse di rovesciarsi. Scrupoloso e attento, Nicola è stato definito «un operaio modello, appassionato di quanto faceva». Assunto da sette anni alla cantina Ca' del Bosco, non ha mai preso un giorno di malattia. Conosceva e rispettava le norme di sicurezza sul lavoro, che nell'azienda sono sempre state rispettate sia dagli operai sia dalla proprietà.

«Nicola adorava quel che faceva — racconta Giulio, uno dei suoi più cari amici — Ha sempre amato la natura e quando è stato assunto era il ragazzo più felice del mondo. Non mi stupisco che abbia cercato di proteggere il frutto del suo lavoro».

Iseo e gli iseani venerdì sera hanno accolto con sgomento la notizia della morte del giovane, che è cresciuto in via Carlo Bonardi e che da qualche tempo abitava a Sulzano. La sua famiglia è molto conosciuta dato che il padre ha gestito a lungo un negozio di fiori. «L'altra sera — ha sottolineato l'amico Daniele — dovevo andare a casa sua. Ho trovato il telefono spento quando l'ho chiamato nel tardo pomeriggio. Solo in serata ho saputo cosa è accaduto. Un mese fa eravamo insieme a casa sua, di fronte al lago, per vedere in tv la finale di un torneo di tennis. Per quell'occasione speciale ha stappato due bottiglie di Ca' del Bosco. Sono state le ultime bollicine bevute insieme». I funerali di Nicola si terranno questo pomeriggio alle 17,30 nella parrocchiale di Iseo.

( Fonte ilgiorno )