Le autostrade del vino,dell'arte, della gastronomia
San Severo - Gioia del Colle sulle tracce di Annibale
Neanche 200 chilometri portano da San Severo, primo centro vinicolo della Puglia settentrionale, a Gioia del Colle, anticamera delle terre rosse salentine. E il viaggio che ci accingiamo a compiere. SAN SEVERO non è soltanto uno dei caselli autostradali della A14. Offre il suo nome ad una Doc di ottima tipicità e vanta grande storia. La città assunse importanza prima come feudo dei benedettini di Torremaggiore, poi dei Cavalieri Templari sino a divenire la capitale della Capitanata. Tra i suoi monumenti, la cattedrale dell'XI secolo e la chiesa di San Severino, con bel rosone nella facciata romantica, del XII secolo. La sua fama enologica ebbe inizio nella seconda metà del secolo scorso quando la fillossera mise in crisi la Francia e questa dovette ricorrere al vino della Puglia e di altre regioni del meridione italiano. Seminativi e frutteti furono trasformati in vigneti e il vitigno preferito fu il Bombino bianco. Diede ottima prova, tanto che dopo che la Francia aveva ripreso a produrre i suoi vini e ne aveva cessato l'importazione, il Bianco di San Severo continuò a prendere la strada dell'estero, dall'Austria alla Svizzera ed altri Paesi ancora.
Fu l'unico vino pugliese ad ottenere il riconoscimento di tipicità nel 1932, con relativa definizione dell'area di produzione. Fu anche il primo vino pugliese ad acquisire la Doc nel 1968. Questa prevede tre tipologie: bianco, rosato, rosso. Il bianco può essere prodotto sia nella versione di fermo o tranquillo sia in quella di spumante. Il bianco ha per base le uve di Bombino bianco e di Trebbiano. Nel 1995 fece registrare 214 denunce di produzione per un totale di 39.876 ettolitri. Ha gradevole colore bianco paglierino, profumo leggermente vinoso, sapore asciutto, fresco e armonico, con minimo di 11 gradi. E' considerato ottimo vino da tutto pasto, con felice abbinamento ai piatti a base di pesce.