27.12.2005 | Vino e dintorni

I miei abbinamenti di Natale

Cari amici lettori dopo la grande scorpacciata di questi giorni ora sarà il caso di passare al riso in bianco, al massimo condito con un buon olio extra vergine di oliva, (passate dalla home page del mio Winetaste.it per qualche consiglio...), acqua rigorosamente naturale e tanta frutta e verdura. Vi voglio però indicare a titolo di cronaca i vini che ho degustato in questi giorni di festa con le impressioni che ne sono scaturite.

Nella giornata del Natale ho iniziato in abbinamento agli antipasti con un rosato del Salento anno 2005 molto profumato essendo appena imbottigliato, ma devo dire molto gradevole, dell'azienda Cantine Manduriane di Manduria (Ta); poi con i primi ho abbinato una barbera ferma dell'Oltrepò Pavese della cantina sociale di Casteggio ben strutturata e di buon corpo.

Poi uno dei miei vini rossi preferiti in assoluto il Korem 2002 della cantina sarda Argiolas: trattasi di un uvaggio di bovale, carignano ed una piccolissima percentuale di cannonau: un vero fuoriclasse perfetto in ogni sua componente, tutto in equilibrio e veramente delizioso, con un rapporto q/p a dir poco favoloso.

Vi confesso che preferisco questo grande vino al piu' blasonato e famoso fratello Turriga, ma siamo comunque su dei livelli molto alti e piacevoli.

Ho chiuso il lauto pranzo con un passito dell'azienda Telaro, un vino rosso che viene prodotto da uve autoctone coltivate in zona Galluccio ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina, in prov. di Caserta: ottimo vino da meditazione o da abbinare a pasticceria secca.

Il giorno di S. Stefano invece ho iniziato con un buon verdicchio base dell'azienda Zannotti Armando di S. Paolo di Jesi, sempre all'altezza della situazione; siamo poi passati con i secondi ad un Primitivo del Salento della cantina Manduriana di buona fattura e con tannini delicati e setosi.

Infine abbiamo chiuso il pranzo con un Picolit dell'azienda Cà Ronesca: denso mentre scendeva nel bicchiere, al naso sprigionava una miriade di profumi e sensazioni piacevoli che spaziavano dalla frutta secca, appassita, all'ananas, ai fichi secchi; in bocca era appagante, corposo, dolce ma mai stucchevole un grande vino che non si vorrebbe mai finire ma purtroppo è involato nei nostri palati molto velocemente, veramente ottimo.

Ora per alcuni giorni osserverò una dieta abbastanza rigida ed anche a voi cari amici lettori un consiglio fraterno: limitare in attesa del cenone di fine anno che è già in agguato.

Buon anno a tutti voi!

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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