Nella giornata del
Natale ho iniziato in abbinamento agli antipasti con un
rosato del Salento anno 2005
molto profumato essendo appena imbottigliato, ma devo dire molto
gradevole, dell'azienda Cantine Manduriane di Manduria (Ta); poi
con i primi ho abbinato una barbera ferma
dell'Oltrepò Pavese della cantina sociale di Casteggio
ben strutturata e di buon corpo.
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Poi uno dei miei vini
rossi preferiti in assoluto il
Korem 2002 della cantina sarda Argiolas:
trattasi di un uvaggio di bovale, carignano ed una
piccolissima percentuale di cannonau: un vero
fuoriclasse perfetto in ogni sua componente, tutto in
equilibrio e veramente delizioso, con un rapporto q/p a
dir poco favoloso.
Vi confesso che preferisco questo grande vino al piu'
blasonato e famoso fratello
Turriga, ma siamo comunque su dei livelli
molto alti e piacevoli. |
Ho chiuso il lauto pranzo con un passito
dell'azienda Telaro, un vino rosso che viene prodotto da
uve autoctone coltivate in zona Galluccio ai piedi del vulcano
spento di Roccamonfina, in prov.
di Caserta: ottimo vino da meditazione o da abbinare a pasticceria
secca.
Il giorno di S. Stefano invece ho iniziato
con un buon verdicchio base dell'azienda Zannotti Armando
di S. Paolo di Jesi, sempre all'altezza della situazione; siamo poi
passati con i secondi ad un Primitivo del
Salento della cantina Manduriana di buona fattura e con
tannini delicati e setosi.
Infine
abbiamo chiuso il pranzo con un
Picolit dell'azienda Cà Ronesca: denso
mentre scendeva nel bicchiere, al naso sprigionava una
miriade di profumi e sensazioni piacevoli che spaziavano
dalla frutta secca, appassita, all'ananas, ai fichi
secchi; in bocca era appagante, corposo, dolce ma mai
stucchevole un grande vino che non si vorrebbe mai
finire ma purtroppo è involato nei nostri palati molto
velocemente, veramente ottimo. |
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Ora per alcuni
giorni osserverò una dieta abbastanza rigida ed anche a voi cari
amici lettori un consiglio fraterno:
limitare in attesa del cenone di fine anno che è già in agguato.
Buon anno a tutti voi!
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