Abbiamo il piacere
di far conoscere questa notizia a tutti coloro che hanno aderito
alla lettera aperta a Romano Prodi,
ci hanno incoraggiati nel nostro percorso, ci hanno aiutati con i
loro suggerimenti.
Nel marzo di quest’anno,
A.S.A. Associazione Stampa Agroalimentare
ha lanciato un’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Era imminente il pericolo che il patrimonio enogastronomico con le
denominazioni tradizionali e tipiche venisse alienato. I danni
sarebbero stati difficilmente misurabili per tutti: per consumatori
e produttori, anzi, per tutti i contribuenti, visto il consistente
apporto al bilancio dei pagamenti e dell’export da parte di questi
prodotti.
La prevista “liberalizzazione” di diciassette nomi di noti vini
italiani, da potersi usare in tutto il mondo a condizioni abbastanza
facilmente superabili, costituiva, a nostro avviso, uno scippo
ingiustificato, peraltro senza contropartita, ed un pericolosissimo
precedente per future azioni analoghe su altri nostri prodotti
tipici e le loro denominazioni.
Per questo motivo ci siamo rivolti all’allora
Presidente del Consiglio Europeo,
On. Romano Prodi, con una lettera
aperta e ci siamo appellati anche al
Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi.
Una vasta schiera di associazioni di comunicatori, consumatori e
produttori ha aderito a questi nostri appelli.
Il Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali e la Presidenza della Repubblica sono stati
sensibili alle nostre richieste, come si vede dalle lettere del 12
Ottobre del Ministero e del 19 Novembre del Segretariato Generale
della Presidenza della Repubblica, indirizzate a Gudrun Dalla Via,
Presidente dell’A.S.A. Associazione Stampa Agroalimentare e Luciano
Minoletti, segretario della medesima associazione, in quanto
portavoci del Comitato spontaneo per la Difesa Produzioni Nazionali.
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Gudrun Dalla Via
presidente A.S.A.
Associazione Stampa Agroalimentare
Luciano Minoletti
segretario A.S.A.
Associazione Stampa Agroalimentare
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