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Viva soddisfazione per il
risultato raggiunto è stata espressa dal sindaco Giampiero Feliciotti,
il quale nella sua qualità di presidente del
Consorzio di tutela del vino Vernaccia di Serrapetrona aveva
inoltrato la richiesta della “Docg” al Ministero per le politiche
agricole.
Si è trattato di un iter lungo che ha comportato accurati accertamenti e
che, oltre a premiare gli sforzi dei produttori aderenti al Consorzio di
tutela e del Comune di Serrapetrona - assistiti dalla consulenza
dell’enologo marchigiano Alberto Mazzoni - va a vantaggio di tutti
i consumatori i quali possono ora ricevere la massima garanzia di
tracciabilità del prodotto, realizzato con il vitigno Vernaccia nera.
Vitigno che viene coltivato nei circa 75 kmq di territorio della piccola
“Città del Vino” maceratese e in porzioni di due comuni limitrofi a
Serrapetrona: Belforte del Chienti e San Severino Marche. Con la
concessione della “D.o.c.g.” alla “Vernaccia di Serrapetrona”, viene
modificato il precedente disciplinare della “D.o.c.”.
Anche l’assessore regionale all’agricoltura, Giulio Silenzi, non più tardi
di un mese fa aveva scritto al Ministero delle Politiche agricole per
confermare la condivisione della Regione Marche all’azione avviata dal
Consorzio di tutela e per esprimere la necessità di riservare l’uso del
vitigno Vernaccia nera alle sole DOC e DOCG.
Soddisfazione per il riconoscimento ottenuto è stata espressa anche, a
nome della Provincia di Macerata, dall’assessore all’agricoltura ed
attività produttive, Silvano Ramadori. La Provincia è da anni
impegnata nella valorizzazione e promozione delle tipicità agroalimentari
e nella prossima edizione della Rassegna agricola del centro Italia, la
Vernaccia di Serrapetrona avrà un posto di primo piano nel settore
vitivinicolo.
(Nella foto: il sindaco Feliciotti con l’assessore Silenzi e
l’enologo Mazzoni brindano con la Vernaccia di Serrapetrona)
Alessandro Feliziani
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La Vernaccia di Serrapetrona, unico vino spumante al mondo con tre fermentazioni, è il primo vino Doc delle Marche a potersi fregiare della "denominazione di origine controllata e garantita". Il "verdetto" positivo della Commissione ministeriale (10 enologi di varie regioni italiane) incaricata di accertare i requisiti per la concessione del riconoscimento, è stato emesso il 7 maggio scorso a Serrapetrona al termine di due giorni di lavoro.
