L’itinerario proposto vuole accompagnare i turisti alla riscoperta dei sapori dimenticati della costa occidentale della Sicilia. Sono sapori che rappresentano un patrimonio storico, naturalistico e gastronomico unico e meritano di essere riscoperti dai cultori della buona tavola. Il percorso si svolge lungo un tratto di costa che dalla parte estrema del Golfo di Castellammare, giunge fino a Trapani e vuole offrire la riscoperta della cultura culinaria delle località che si affacciano su questa parte di mare.

Il cosiddetto “pesce dimenticato”, rappresenta uno straordinario patrimonio natural-gastronomico che rischia di andare perduto, perché non ne esiste un’effettiva domanda da parte dei consumatori che spesso ne ignorano l’esistenza. Da più parti è definito “pesce povero”, in realtà questo pesce è ricchissimo in valore nutritivo e gustosità. Sono tre gli itinerari proposti. Il primo va da Terrasini a Balestrate, passando per Trappeto, località in provincia di Palermo, ma che fanno parte del consorzio ittico “Golfo di Castellammare”.
 

Il secondo, parte da Castellammare del Golfo, fino a Custonaci, percorrendo San Vito Lo Capo. Il terzo, infine, va da Valderice fino a Trapani, attraversando la città della scienza (Erice). L’iniziativa, presentata a cura del presidente della Provincia Regionale di Trapani e dal consorzio ittico “Golfo di Castellammare”, di partecipare a questo itinerario è rivolta ai ristoratori la cui attività ha sede nei territori compresi lungo il Golfo di Castellammare. Si richiede di predisporre dei menù rispondenti ai sapori tipici dell’area interessata, puntando l’attenzione sulle specialità marinare di minore valore commerciale e l’uso nelle preparazioni di prodotti freschi. I ristoratori che aderiranno all’iniziativa seguiranno le indicazioni del regolamento predisposto e potranno, così, essere inseriti nella guida e nelle attività di comunicazione a questa associate.

Inoltre, il manifesto dell’itinerario sarà posizionato nei luoghi di maggiore presenza turistica della provincia. I locali che aderiranno all’iniziativa saranno riconosciuti da una vetrofania con il marchio del “pesce dimenticato. I ristoratori devono impegnarsi a predisporre un menù del “pesce dimenticato”, a base di prodotti tipici locali e devono presentare almeno due portate a base di tale pesce. Il menù dovrà essere modificato almeno tre volte l’anno, con l’inserimento di prodotti di stagione. Il menù dovrà presentare la traduzione in inglese degli ingredienti e prevedere l’abbinamento con etichette di vini della provincia di Trapani. Il costo del menù del “pesce dimenticato”, non dovrà superare le 30 euro. Un comitato di valutazione esaminerà e selezionerà le proposte dei ristoratori e ne verificherà la rispondenza al regolamento.

Nell’ambito di tale progetto sono stati realizzati due marchi. Quello di qualità territoriale delle referenze agro-ittiche deperibili del territorio, denominato “i freschi” della provincia di Trapani, che ha lo scopo di rendere riconoscibili le produzioni agro-ittiche tipiche, sui mercati di riferimento. L’altro, il “marchio del pesce dimenticato”, identificativo del percorso gastronomico dedicato alle specie ittiche di minor pregio. Compito della Provincia Regionale di Trapani e del consorzio ittico “Golfo di Castellammare” sarà quello di supportare e promuover tali marchi con azioni mirate presso il pubblico.

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Piero Rotolo