''Fanti di coppe e Regine di Cuori'' è il titolo di una mostra inedita, organizzata dal Comune di Feltre e dall’Istituto Graf di Bologna. L’esposizione, che resterà aperta a Feltre, nella Galleria Comunale ''Via Claudia Augusta'', dal 28 ottobre al 25 novembre, offre una visione inconsueta e affascinante del mondo del vino. Il rapporto con le carte da gioco non è una forzatura, perché da sempre il vino e i giochi vanno a braccetto. |
Il vino completa il divertimento del
gioco e rende più gustosa qualsiasi festa. Senza dubbio è per questo
motivo che nelle illustrazioni di molti mazzi di carte, antiche e
moderne, il vino ha un posto di primo piano.
Il rapporto tra vino e giochi è evidente
soprattutto nei luoghi in cui la tradizione vitivinicola è sempre
stata particolarmente viva. Lo testimonia un grande
numero di opere d’arte, spesso tradotte in stampa da incisori anche
poco noti. Difatti, osservando le illustrazioni che compaiono su una grande varietà di mazzi classici di area norditaliana e mitteleuropea si rimane stupiti da quante volte, e in quale varietà di modi, siano rappresentati il vino e l’uva. A parte le consuete allegorie dell’Asso di Coppe e delle carte di questo seme, c’è una serie di mazzi non-standard che merita di essere conosciuta per il valore assegnato alle situazioni correlate al vino. Tra i mazzi satirici vale la pena citare almeno quello inciso nel Cinquecento dal zurighese Jost Amman, che nel ''seme di brocche'' mostrò una serie di deliziose scenette legate al vino: vendemmia, pigiatura dell’uva, danzatori ubriachi, giocatori di backgammon sotto la vite, e così via. Nei giochi per l’infanzia le raffigurazioni sono più semplici e hanno spesso intenti educativi. Invece le ''carte a trasformazione'', o cartes à rire (così era chiamato un particolare tipo di carte prodotte agli inizi dell’Ottocento in Francia, Inghilterra e nei paesi di lingua tedesca), mostrano scene più divertenti. Alcuni incisori, per esempio, “giocarono” con il seme di cuori, trasformando questo simbolo dell’amore in una fiasca colma di vino rosso che rallegra compagnie di giovanotti o coppie di amanti. Altro interessante argomento è quello delle carte per divinare il futuro. Anche qui compaiono scenette di innamoramenti, di perdite al gioco, di scampagnate, di feste in famiglia e bagordi tra amici, dove il vino 'gioca' un ruolo fondamentale diventando consueta allegoria della gioia condivisa. Come si è detto, il legame esistente tra il vino e le carte da gioco è stato rimarcato, nel corso dei secoli, da numerosi artisti che hanno voluto fissare, quasi fotograficamente, i più diversi ambienti di gioco: basti ricordare Pieter Brueghel, Jan Steen, Raffaello Sorbi e Paul Cezanne. Oltre ai pittori, anche gli incisori hanno affrontato gli stessi temi ritraendo situazioni curiose e divertenti: giocatori pacati o litigiosi e persino violenti, ragazze di facili costumi che diventano complici dei bari, ragazzini alle prese con le prime partite e le prime bevute. È anche interessante notare la grande varietà di ambienti ritratti: osterie, aie, cortili, pergolati, salotti signorili, cantine di monasteri e stanze contadine.
L’intera iniziativa è sostenuta dalla Ditta Teodomiro Dal Negro di Treviso, storica e prestigiosa casa produttrice di carte da gioco. -- Per Informazioni: Comune di Feltre - Servizio Cultura Tel. 0439.855257 E-mail: uff.cultura@comune.feltre.bl.it Istituto Graf Tel. 051.562863 E-mail: graf@istitutograf.org |