14.09.2001 | Vino e dintorni

Il vino? E' un opera d'arte.

Quotazioni da record all’asta del barolo (incasso globale 32.300 euro). Il Sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi: “Il vino? e’ un’opera d’arte”.

Con l’Asta del Barolo, ideata e organizzata da Gianni Gagliardo, il grande vino piemontese ha confermato il suo fascino e la piacevolezza dei suoi caratteri qualitativi: 200 appassionati degustatori e compratori sono venuti da ogni parte del mondo (Giappone, Stati Uniti, Brasile, Hong Kong compresi) e più di cento famosi personaggi della ristorazione e del “trade” erano collegati via telefono dalle maggiori capitali europee. Le migliori performance ? Il lotto n. 2 (costituito da due bottiglie di Barolo Monfortino, annata 1964, di Giacomo Conterno di Monforte d’Alba), da una base d’asta di 300 Euro, è stato aggiudicato a 960 Euro ad un collezionista americano della Florida; lo stesso si è comprato il lotto n. 27 (sei bottiglie di Barolo Vigneto Arborina ‘90 di Elio Altare di La Morra), che è passato da 780 Euro a 1620 Euro, il più pagato; il lotto n. 50 (un doppio magnum da 3 litri di Barolo Preve ‘97 di Gianni Gagliardo, con etichetta speciale del famoso grappista Romano Levi), è passato da 350 Euro di base a ben 950 Euro, aggiudicato a Marco Perego di Mozzo (Bg). Quest’ultimo lotto è stato dedicato alla campagna contro lo sfruttamento minorile indetta dall'Unicef, ente al quale è stata devoluta la somma ricavata. L’incasso globale dell’asta ( la lista completa dei lotti, con i risultati, su www.gagliardo.it ) è superiore ad ogni aspettativa: “dalla base d’asta dei 50 lotti di 25.920 Euro - commenta Gianni Gagliardo - siamo saliti ad 32.300 Euro, con un incremento totale che ha raggiunto il 25 %”. Gianni Gagliardo, con l’asta, ha segnato anche l’ingresso sul mercato del suo Barolo più prestigioso: il Preve ’97, venduto “en primeur” negli anni passati. E sarà proprio questo speciale Barolo a sostituire le “bollicine” nel vernissage di un importante museo di Roma: “lo ha richiesto espressamente il sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi (accompagnato all’asta da Alain Elkann, ndr) - spiega Gianni Gagliardo - che si è dimostrato sensibile ai problemi del territorio, guardando al vino come ad un’opera d’arte. C’è un problema che riguarda la produzione di massa, ma non tocca certo produttori come Gagliardo, e sono in aumento persone che vivono il vino come un momento di cultura: per quanto mi riguarda, lo bevo pochissimo, ma vado a vedere i luoghi in cui nasce un grande vino per assaporarlo nel suo ambiente naturale”. Non solo, “Vittorio Sgarbi ha apprezzato molto la raffinatezza e la sobrietà dell’etichetta del Barolo Preve”, spiega soddisfatto Gianni Gagliardo, confermando “come la qualità dell’evento sta nella scelta dei lotti, che impegna l’azienda per tutto l’anno. Non si tratta, insomma, di “show” ma di una vera asta di livello internazionale”.



FONTE: WineNews

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