25.07.2002 | Eventi

Il Ducato dei vini celebrerà i vitigni storici

GORIZIA. Trent’anni: sono quelli che si appresta a festeggiare, con la dovuta solennità, il Ducato dei vini friulani, il sodalizio “ambasciatore” del nostro Vigneto guidato con tanta passione da Emilio Del Gobbo.

Sei lustri che saranno adeguatamente ricordati con un’apposita cerimonia che si terrà a Gorizia alla fine dell’estate: è prevista, tra l’altro, la pubblicazione di un volume in cui saranno raccolti i personaggi e i momenti più significativi appunto di questi primi decennni del Ducato che, come si ricorderà, aveva celebrato i 25 anni a Cividale. Ma, per ora, fermiamoci al presente. O meglio alla recente Dieta di primavera, la 54ª, che si è tenuta poche settimane fa come è tradizione nella splendida cornice di villa Manin, a Passariano: un’occasione anche per la presentazione al sodalizio enologico del nuovo conservatore dell’antica dimora dei dogi di Venezia, Giancarlo Pedronetto, il quale ha ricordato che nelle barchesse, dove oggi ha sede il prestigioso ristorante, un tempo c’erano le cantine dogali, per cui l’ambiente è più che adatto anche per le annuali manifestazioni (in primavera e in autunno) del Ducato dei vini friulani. L’avvicinarsi del trentennale è stato ricordato ovviamente anche dal duca Emilio I, il quale ha appunto anticipato che l’importante ricorrenza vedrà una manifestazione al castello di Gorizia dove sono custoditi i vitigni storici e autoctoni del Friuli-Venezia Giulia, compreso quello del Tocai friulano - al centro dell’ormai annosa controversia con l’Ungheria per l’utilizzo del nome in etichetta –, nonchè i vitigni che compongono il Vino della pace, quello prodotto ormai da decenni dalla Cantina di Cormons. A nome della Regione è quindi intervenuto l’assessore Giorgio Venier Romano, per rilevare che il Ducato dei vini friulani rappresenta un biglietto da visita di prestigio, attraverso il quale si presenta non soltanto l’agroalimentare regionale, ma l’intero sistema economico-produttivo, con le sue qualità, le sue vocazioni, le sue potenzialità. Potenzialità che sono di spessore nella viticoltura. Secondo Venier Romano occorre, però, che il Friuli viticolo sappia uscire dal “guscio” al fine di far conoscere con efficacia in tutto il mondo l’elevato livello di qualità raggiunto. La prolusione alla cerimonia di intronizzazione dei 34 nuovi nobili – ricordiamo il presidente dell’Aeroporto del Friuli-Venezia Giulia, Roberto Roncoli, e lo scrittore Enzo Santese, onorari – è stata curata dallo stesso Santese, il quale ha spaziato nella civiltà enoica facendo riferimento alla mitologia greca e alla letteratura latina. In tutti i documenti antichi - ha spiegato - il messaggio ancora attuale trasmesso dalla vitivinicoltura è quello della solidarizzazione, della convivialità e dell’amicizia, ma non vengono trascurati gli aspetti legati alla religione e alle proprietà farmacologiche del vino. Il convivio seguito alla intronizzazione, presenti anche i reggenti delle Contee del Ducato di Roma, Romeo Fattori, e di Toronto, Primo Di Luca, è stato approntato da Delino e Mario Macor del ristorante Del Doge e da Antonio Bernardi e Guido Lanzellotti dell’Altran di Ruda. Si è trattato di un menù intonato ai sapori delle erbe primaverili che ha riscosso notevole successo, in quanto attingeva anche dalla cucina tradizionale: per esempio, l’insalata di granchio e gamberetti all’aceto balsamico sposata con lo Chardonnay 2001 di Bortolusso, il risotto di scampi e sclopit servito con il Pinot grigio di Rodaro, il guanciale di vitello al Refosco con verdure brasate con il Refosco 2000 di Geretto, piatti tutti preparati dal Doge. Ma c’è stato spazio anche per la cucina innovativa, proposta dal ristorante Altran: ragout di asparagi e uova affogate con San Daniele croccante (accompagnato da Tocai friulano 2000 di Buzzinelli); lasagna al basilico con burrata fondente al pomodoro Pachino (Pinot grigio Rodaro); Zuppa di fragole e tortino di ricotta in salsa balsamica (Verduzzo 2000 di Dorigo). Con questi deliziosi sapori è dunque sceso il sipario sulla 54ª Dieta, dando ora l’appuntamento alla grande festa del trentennale, quando si saranno ormai spenti i fuochi dell’estate.

FONTE: IL MESSAGGERO VENETO

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