08.03.2007 | Vino e dintorni

Enantio: principe delle due valli, Vallagarina e Valdadige

C'era una volta il "Lambrusco a foglia frastagliata" . Potrebbe essere l'inizio di una vecchia storiella; cerchiamo di capire perché. Il Lambrusco a foglia frastagliata (meglio conosciuto fra i vignaioli come Lambrusca) è un vitigno coltivato nella Bassa Vallagarina; lo si trova nelle campagne fra Ceraino e Ala ed è la varietà base per la produzione del Valdadige rosso d.o.c..

Nel 1991, nell' ambito di un più articolato progetto di riqualificazione del vitigno, la Provincia Autonoma di Trento richiede al Ministero Agricoltura e Foreste l'iscrizione al "Catalogo nazionale delle varietà di vite ad uva da vino" del vitigno "Enantio rosso" (si pronuncia Enanzio) fino ad allora denominato Lambrusco a foglia frastagliata; iscrizione che è riconosciuta con Decreto Ministeriale del 31 dicembre 1992. Operazione di facciata o necessità di rendere il debito onore a un vitigno che nulla ha da spartire con la numerosa famiglia dei Lambruschi?

Per dissipare ogni dubbio, penso sia giusto affrontare il problema con il massimo rigore scientifico e spiegare la genesi del vitigno. La necessità di cambiare il nome al vitigno è colta, già alla fine degli anni '80, come una condizione essenziale per pensare a una politica di rilancio della varietà, peraltro molto presente in tutto l' areale.

Ma andiamo per gradi. La stessa provincia, nel 1985, finanzia un approfondito studio di ricerca, commissionandolo all' Istituto di coltivazioni arboree dell' Università degli studi di Milano; lavoro che ha durata triennale e si conclude nel 1989. Il risultato della ricerca è codificato in un lavoro che ha per titolo "Le possibili analogie tra il Lambrusco a foglia frastagliata, alcuni vitigni coltivati e le viti selvatiche del Basso Trentino", lavoro che viene di seguito riportato solo per le parti che direttamente ci interessano.

Di viti selvatiche si parla peraltro già diffusamente nei testi antichi. Teofrasto chiama la vite selvatica Agria ampelos (IV-III sec. a.C.), analogamente a Dioscoride, medico greco del I secolo a.C., che usa lo stesso termine per distinguerla dalla Oenophoros ampelos, la vite coltivata. Virgilio nelle "Ecloghe" e Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis historia" usano per primi il nome Lambrusca per denominare la vite selvatica.

Altri autori usano questo termine, che secondo il Sereni (1981) è di origine paleoligure, per distinguere le viti selvatiche da quelle coltivate. Tra questi si possono citare Pier Crescenzi (1495), Soderini (1622), Villifranchi (1773), Mendola (1868), Incisa (1864), Di Rovasenda (1877). Che la Vitis v. silvestris sia di origine molto antica e appartenente alla flora spontanea europea e non sia, come qualcuno afferma, un'espressione delle viti selvatiche postcolturali o subspontanee, lo dimostra anche l'etimologia del termine labrusca (o lambrusca) che con la formante paleoligure in - sca o - usca e il sostrato mediterraneo lapis, che colloca la sua origine non solo in epoca prelatina ma addirittura anteriore alla colonizzazione etrusca e alla dominazione dei Celti.



L'indagine riguarda il confronto fra il Lambrusco a foglia frastagliata e alcuni vitigni scelti in base a criteri di carattere storiografico o per origine geografica (AA.VV., 1980) o per caratteristiche morfologiche. Da sottolineare che il confronto è avvenuto anche con viti selvatiche individuate sin dal 1984 sul lato destro e sinistro dell'Adige, nella valle dell'Aviana (Avio) e in loc. Vallarom (fra Masi e il Vò). I siti dove sono state localizzate le viti selvatiche sono compresi in una fascia altimetrica di 300-600 m. s.l.m.; la descrizione delle viti è riportata in Angari et al. (1989).

I vitigni utilizzati per il confronto con il Lambrusco a foglia frastagliata sono stati i seguenti: Barbera, Cabrusina, Casetta, Ciliegiolo, Corvina, Demela, Dindarella, Groppello, Lagrein, Lambrusco di Alessandria, Lambrusco grasparossa, Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani, Lambrusco Oliva, Lambrusco salamino, Lambrusco di Sorbara, Marzemino, Molinara, Moscato rosa, Nebbiolo, Negrara, Oseleta, Oselina, Pelara, Pormela, Quaiara, Rondinella, Rossara, Rosetta di montagna, Rossignola, Schiava gentile, Schiava grossa, Simesara, Teroldego, Trollinger.

Ciò consente di affermare che il Lambrusco a foglia frastagliata è verosimilmente un vitigno autoctono della Bassa Valle dell'Adige e appartiene geneticamente a un gruppo di vitigni originari delle morene glaciali che si trovano a cavallo della depressione del Lago di Garda e del solco vallivo dell' Adige, con forti legami filogenetici con le viti selvatiche nella Valle dell' Aviana e del Vallarom, nel comune di Avio. Nessun grado di parentela è invece dimostrabile con i Lambruschi emiliani e con gli altri vitigni trentini saggiati, quali il Teroldego, il Lagrein ed il Marzemino.



Ho conosciuto l'Enantio alcuni anni fa, quando mi sono approvvigionato di vini , da una azienda della Vallagarina, con sede a Folgaria, che si chiama:

Gorga Renzo
Via del parco 58
38068 Folgaria (TN) - Italia
Telefono 0464/721161
Fax 0464/723470
www.vinigorga.com
info@vinigorga.com

Produttore di un buon Enantio, che mi era piaciuto fin da subito. Poi alcuni anni fa, durante la mia partecipazione al 1° Concorso Enologico del Pinot Grigio in Valdadige, vedi recensione al link: Winetaste

Mi sono trovato a degustare un'altra tipologia di Enantio, prodotto dalla Cantina Valdadige :

Cantina Valdadige
cantinavaldadige.it
bellamoli@cantinavaldadige.it
Via Don Cesare Scala, 45 - 37020 Brentino Belluno (VR)
Tel. 045 6284064 - Fax 045 6284084

Ne sono rimasto folgorato, a tal punto da insistere con l'enologo e soprattutto con il Presidente della cantina, affinché approfondissero la ricerca ed aumentassero la diffusione di questa tipologia di vino. Mi veniva detto che questo vino non aveva dato grandi risultati nel passato, e ci credo visti i quantitativi di uva/ha, di circa 200 q.li. Ora invece ci troviamo di fronte a dei prodotti elaborati con basse rese in vigna ed una accurata vinificazione in cantina, con passaggi e calibrati affinamenti in legno, onde smussare gli spigoli del vitigno, che rimane sempre un vitigno rustico, nel senso che la vite è della famiglia delle " labrusche ".

Vi devo dire che a mio parere, questo sarà uno dei vitigni del futuro di queste due valli, coltivato solo ed unicamente in questa zona ristretta, che da Verona sale verso Trento, ed i risultati sono già oggi considerevoli e degni di tutto rispetto.

Azienda Agricola Maso Roveri
dei Fratelli Anzelini
Frazione Vò Sinistro
38063 Avio (TN)
www.masoroveri.it
info@masoroveri.it
Tel: +39 0464 684395
Fax: +39 0464 684395




Vino Enantio " Terra dei Forti" Doc Riserva 2000-gr. 13,50

Rosso granata in tonalità scura, ma ancora pimpante; al naso è originale, con profumi intensi, gradevoli e di buona qualità: si percepisce il legno grande in cui è affinato, ma anche frutta matura, il tutto perfettamente amalgamato; in bocca è giustamente caldo, accattivante, con una nota di ciliegia matura nel centro bocca; giustamente tannico con tannini morbidi e maturi; chiude con una Pai lunga.
Un prodotto da provare assolutamente, in quanto originale, tipico delle 2 valli (Valdadige e Vallagarina) da Nord di Verona costeggiando il lago di Garda fino a Trento.
Un vero ed autentico vitigno "autoctono" di queste zone, che se coltivato con i nuovi canoni agronomici e ben vinificato può dare questi grandi risultati.
Complimenti
Valutazione 86/100, vino molto buono.

Cantina Roeno
Produzione vini della Valdagine - Terra di Forti
Agriturismo Fugatti
Via Mama, 5 - Loc. Belluno Veronese
37020 Brentino Belluno (VR) - Italy
Cantinaroeno.com
info@cantinaroeno.it

Vino Enantio "Terra dei Forti" Doc 2004-gr. 14 - Azienda Roeno

Bella ed elegante la veste di questa bottiglia; il colore colpisce fin da subito per la sua bella tonalità rubino scuro, al naso è fruttato, leggermente speziato ed etereo; in bocca è equilibrato, intenso, di corpo, fine e chiude con una buona Pai.

Sottoposto all'esame degustativo di un Panel di 9 persone, compreso chi scrive, ha dato le seguenti risultanze, con adozione scheda AIS :
83-92-88-80-85-84-88-87-87
ed eliminando i punteggi estremi ne è scaturita una media di 86/100
Classificato vino: molto buono.

Un consiglio spassionato a tutti voi amici lettori, se ancora non lo avete provato, procuratevene alcune bottiglie presso una delle 4 cantine segnalate e non sbaglierete di sicuro, degusterete un vino unico ed originale, figlio antico ed ora consacrato da chi vi scrive:
Principe delle due valli Vallagarina e Valdadige.
Prosit cari amici lettori con il magnifico Enantio.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
Tutti gli articoli di questa rubrica su:
px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?