7 i vini di
differenti produttori cilentani che sono passati sotto l’esame
attento di 11 degustatori AMIRA. (Aiello,
Buonora, Calabrese, Cavallaro, Daniele, Lembo B., Napoleone,
Rotondi, Saturno D., Taurone e Vicinanza).
I campioni degustati il 12 ottobre nei saloni dell’Hotel
Esplanade di Paestum, hanno dato il seguente risultato.
Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione
della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio
diverso.
1° vino classificato:
Notorius 2004, Cilento Bianco Doc, Cammarano,
Punta Tresino/Castellabate (SA).
Una piccola azienda che produce solo 4000 bottiglie. Il Notorius,
negli anni precedenti, è stato commercializzato come Fiano Paestum
Igt, invece, il 2004 è stato etichettato come Cilento Bianco Doc.
Senza dubbio e senza esitazione è stato il più interessante dei
sette campioni degustati. Alle spalle della “Cammarano”, se le mie
informazioni sono esatte, c’è, come enologo, Bruno De Conciliis, uno
dei più bravi Wine-maker campani. Torniamo al vino: eccellente
all’esame visivo. Al naso, “buono” l’intensità e la persistenza,
“ottimo” la finezza. Molto eleganti i sentori percepiti che
ricordavano la mela gialla con una punta di miele. “Buono/ottimo”
anche l’esame degustativo, dove la giusta acidità rendeva il vino
molto gradevole. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione
alcolica 12,5%. Punteggio finale 70/100, buono.
2° vino classificato:
Barone Cilento Bianco Doc 2004, Vinagri, Rutino (SA).
L’azienda che fino ad un anno fa era unicamente di Francesco Barone,
da questa vendemmia si chiama “Vinagri”. Difatti, in azienda,
insieme al bravo Francesco sono subentrati altri soci. Però, in
etichetta, giustamente è rimasto il nome “Barone”. Il vino
degustato, anche se inferiore al precedente, non è dispiaciuto.
Solita eccellenza alla vista. Al naso è risultato “buono” in tutti i
parametri. I sentori percepiti sono quelli della mela gialla. Al
gusto “buono” in tutto, meno che alla persistenza che è stata
giudicata “ottimo”: lasciava una piacevole bocca piena. Prezzo
indicativo in enoteca: € 7,00. Gradazione alcolica 12 %. Punteggio
finale 68/100, buono.
3° vino classificato:
Cilento Bianco Doc 2004, Botti, Agropoli (SA).
L’azienda di Carmine Botti è stata una delle prime ad imbottigliare
il Cilento Bianco Doc che ricordiamo viene commercializzato dal
1992. Il vino è risultato “eccellente” alla vista. Al naso è stato
abbastanza anonimo: pochi i profumi ed i sentori percepiti. Al
gusto, tutto sommato, ha meritato il “buono”. Prezzo indicativo in
enoteca: € 7,50. Gradazione alcolica 13 %. Punteggio finale 62/100,
buono.
4° vino classificato:
Cilento Bianco Doc 2004, I Vini del Cavaliere / Az.Cuomo,
Capaccio-Paestum (SA).
L’azienda Cuomo commercializza i suoi prodotti con il marchio “I
Vini del Cavaliere”, in onore di nonno Francesco che aveva il titolo
di cavaliere. Questo bianco non ha in alcun modo entusiasmato, sia
al naso che al gusto. L’azienda è in continua crescita, andrà
sicuramente meglio la prossima volta. Prezzo indicativo in enoteca:
€ 7,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 53/100,
sufficiente.
5° vino classificato ex aequo:
Cilento Bianco Doc 2004, Marino, Agropoli
(SA).
Ho già scritto, quella di Raffaele Marino, il vero “papà” della Doc
Cilento, è la più bella e graziosa cantina della zona. Invece,
parlando del vino è risultato, a parte l’eccellente esame visivo,
solo sufficiente. Della “Marino” apprezzo molto e consiglio il Fiano
Vendemmia tardiva. Prezzo indicativo in enoteca: € 7,50. Gradazione
alcolica 12%. Punteggio finale 51/100, sufficiente.
5° vino classificato ex aequo:
Cilento Bianco Doc 2004, Tipaldi, Acciaroli/Pollica (SA).
Ancora una piccola e giovane realtà vinicola cilentana, la Tipaldi.
Il vino degustato non è piaciuto più di tanto. Sicuramente
l’azienda, con i bianchi, riesce meglio con il “Cerzalonga”, un
fiano vinificato in purezza, che, degustato in privato, non mi era
dispiaciuto. Questo Cilento bianco che aveva un eccellente colore
giallo paglierino scarico ha ottenuto un sufficiente/buono
all’olfatto dove oltre alla mela gialla si percepivano dei piacevoli
sentori che ricordavano una piacevole erba aromatica fresca che non
siamo riusciti ad identificare. Al gusto è stato giudicato solo
sufficiente: la sensazione di allappante che lasciava in bocca era
poco piacevole. Prezzo indicativo in enoteca: € 8,00. Gradazione
alcolica 12%. Punteggio finale 51/100, sufficiente.
7° vino classificato:
Cilento Bianco Doc 2004, Di Bartolomeo,
Laureana Cilento (SA).
Mai come in questa occasione, la frase che scrivo all’inizio
(Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro
campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un
giudizio diverso) è stata più azzeccata. Questo vino, di questa
giovanissima azienda, degustato solo pochi giorni fa, era stato
completamente diverso. Segno che la bottiglia in oggetto, in questa
occasione, avrà avuto qualche problema. Il vino: colore giallo
paglierino carico (la precedente non era così). Al naso il vino dava
dei sentori che ricordavano la mela al di là della maturazione
ottimale, diciamo simile alla bevanda prodotta con il sidro di mele.
Completamente piatto ed anonimo il gusto. Il campione degustato in
precedenza aveva altri profumi ed era completamente diverso al
gusto, anzi colpiva per la troppa acidità. Vino, in tutti i casi, da
riprovare ed un’azienda che merita di essere seguita ed
incoraggiata. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,00. Gradazione
alcolica 12%. Punteggio finale 49/100, sufficiente.
Cosa dire di questa degustazione: penso che nel Cilento sia meglio
puntare decisamente sul Fiano in purezza lasciando stare vitigni
come il Trebbiano e la Malvasia. Alla prossima…
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Diodato Buonora
Fiduciario Amira Paestum
Responsabile degustazione
Per informazioni: amirapaestum@tiscalinet.it
Amirapaestum.it |
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