Comune di San Giovanni in Marignano
con il contributo della Provincia di Rimini
e della Camera di
Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Rimini
presenta
Capodanno del Vino
II edizione
28 settembre 2003 – Centro storico – dalle ore 15,00
Siamo al centro della piana della Valle del Conca
alla quale San Giovanni ha legato il proprio sviluppo agricolo, un terreno
fertilissimo ancora oggi disegnato da belle campagne ordinatamente
lavorate, in cui il grano e il vino sono abbondanti e di ottima qualità.
La terra ricca e produttiva, resa fertile dal lavoro dell’uomo, è da
sempre il punto di forza dell’economia di questa zona.
San Giovanni in Marignano con i suoi
220 ettari vitati e 230 aziende vitivinicole, dal 2000 è entrata a fare
parte del club delle Città del Vino.
Proprio per ricordare quel momento, l’amministrazione comunale, da sempre
rivolta alla promozione del territorio attraverso i prodotti tipici
locali, ha creato una manifestazione ad hoc denominata
Capodanno del vino. Un vero e proprio
benvenuto al vino nuovo, una festa con cui si dà il via alla raccolta
dell’uva e si promuove il prodotto su cui maggiormente il Comune sta
puntando per sviluppare il territorio e richiamare un certo tipo di
turismo.
Se un tempo avere un raccolto costante, anche se con uve povere di
zuccheri, è stato l’imperativo al quale ha obbedito la maggior parte dei
viticoltori locali (concetto tutt’ora espresso dal nome di un DOC locale:
il
Pagadebit di Romagna), oggi il nuovo
imperativo, soprattutto per i viticoltori di piccole dimensioni, è la
qualità.
Il Capodanno del Vino è l’occasione per le aziende agricole locali di fare
conoscere e degustare il loro prodotto, frutto di secoli di tradizione e
di sapiente e paziente lavoro che si rinnova anno dopo anno, seguendo il
ritmo delle stagioni.
Alla manifestazione saranno presenti quattro aziende agricole, quelle cioè
che producono e imbottigliano il vino: Tenuta del Monsignore, Tenuta del
Tempio Antico, Torre del Poggio e Fattoria Poggio San Martino di Galli
Antonio, ciascuna delle quali proporrà, oltre ai vini classici, le novità
presenti in cantina.
Tenuta del Monsignore
Famiglia Bacchini, viticoltori dal Seicento
La Tenuta del Monsignore, fin dal Seicento, ha il suo centro aziendale a
San Giovanni in Marignano. Si estende su una superficie di circa 135
ettari di cui circa 85 a vigneto e 13 a oliveto. I vigneti sono ad alta
densità di impianto e allevati a “cordone libero”, per cui i tralci non
sono costretti a legatura sui fili. Sole e aria penetrano facilmente
all’interno della vegetazione favorendo una maturazione ottimale. Le buone
caratteristiche del terreno, la giacitura, l’esposizione, il microclima e
l’esperienza centenaria sono gli altri fattori che completano l’opera.
Fiore all’occhiello della Tenuta seicentesca, presentato all’appuntamento
del 28 settembre, è il nuovo nato “Il Clericale”: uve di Sangiovese e
Cabernet Sauvignon, colore rosso rubino molto intenso e consistente. Vasto
spettro olfattivo con note speziate e sentori di caffè. Prorompe la sua
struttura di buon equilibrio che gioca con una tannicità vellutata e
piacevole. Le percentuali delle uve vengono sapientemente dosate in
funzione della particolarità dell’annata. Affinamento in botti di rovere
per almeno 12 mesi, 14.5 gradi.
Tenuta del Tempio Antico di Galli Vittorio
Dei 200 ettari che la famiglia Galli possiede ben 40 sono occupati da
vigneti: solo vitigni selezionati e collocati in ottima esposizione
solare. “Il vino nasce nella vigna, non in cantina”. Per Vittorio Galli
questa frase è una professione di fede. Il buon vino nasce infatti dalla
vite curata e coltivata con amore; il sapore dell’uva è il frutto del
lavoro svolto sulla pianta e non della manipolazione a posteriori in
cantina. Il grappolo, maturato in condizioni ottimali, raccolto a mano con
cura e subito avviato alla vinificazione è allora in grado di trasferire
nel vino tutti i sapori e i profumi della terra su cui è cresciuto.
Alla seconda edizione del Capodanno del Vino la Tenuta del Tempio Antico
presenta, oltre ai 12 vini classici, due novità: “L’Indimenticabile”, vino
di colore rosso rubino, assai profumato e ricco di aromi, frutto di
vitigni di Teroldego impiantati con successo in terra di Romagna, 14
gradi; e il “Dominus”, un Cabernet rosso dalla forte personalità, dal
colle più alto che domina San Giovanni in Marignano, 14 gradi.
Azienda Vinicola e Agrituristica Torre del Poggio
Famiglia Galli Elio
Il vino che nasce dalla vite e dalla terra è il vero punto di forza
dell’azienda. Su queste forti colline in cui sorgono i vigneti che
producono uva di ottima qualità, grazie ad un’antica tradizione tramandata
da ben tre generazioni, la famiglia Galli Elio e figli si dedica all’arte
di fare buon vino, unendo gli antichi segreti alla moderna tecnologia e
alla passione di sempre.
Fiore all’occhiello dell’azienda sono il “Rebola”, qualità di vino Doc dei
Colli di Rimini (Vino bianco effigiato del logo “I Felliniani”) e il
“Passito” dei Colli riminesi, che viene pigiato la settimana prima di
Natale. Per il Capodanno del Vino Torre del Poggio presenterà il
“Novello”, primo prodotto dell’annata, frutto di un lavoro lungo e
complesso, le cui fasi sono seguite con rigore e passione, proprio come un
tempo.
Fattoria Poggio San Martino di Galli Antonio
Durante il periodo della vendemmia, nei 15 ettari di terreni vitati di
proprietà della famiglia Galli da due generazioni, vengono raccolte le uve
più pregiate, che lavorate con cura e passione regalano ogni anno il “re”
della cantina, il “Sangiovese di Romagna D.O.C. Superiore”. Al Capodanno
del Vino si potrà degustare uno dei grandi rossi d’Italia, con il suo
colore brillante, di un rosso rubino reso vivace dai riflessi violacei,
con il suo sapore asciutto e sincero, completato da un retrogusto
gradevolmente amarognolo. Un vino antico, frutto della tradizione della
zona, da abbinare alla gastronomia locale. Come tutti i grandi rossi
corposi che si rispettino, anche nelle estati più torride la sua
temperatura ideale resta quella di 18 gradi.
Per ricreare un “ambiente da aia”, il più vicino possibile al sapore che
un tempo accompagnava la vendemmia nei borghi di campagna, accanto alla
degustazione dei vini locali, serviti in bicchieri di terracotta souvenir
della manifestazione, si potranno assaporare prodotti gastronomici e
rustida di pesce. Non mancherà la gara della pigiatura, in grandi tini,
pestata con i piedi proprio come una volta. Allieteranno l’atmosfera
pomeridiana i balli e i canti folkloristici seguiti dalle musiche delle
bande di San Giovanni in Marignano, di Mondaino e Ferrara.
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