Fu
Peppe Mancini, dieci anni fa, a riscoprire tre vitigni
autoctoni casertani di cui non si aveva più memoria,
Pallagrello bianco, Pallagrello
nero e Casavecchia, e per
primo li vinificò portandoli all'attenzione dei consumatori e sotto i
riflettori dei media.
Con la vendemmia 2003 parte la nuova sfida: dieci ettari vitati (tre di
proprietà, sette in affitto), l'appassionato impegno dell'enologo
Luigi Moio, una nuova cantina a Castel
Campagnano. Si brinderà con i due bianchi appena messi in bottiglia, il
Fontanavigna (Pallagrello bianco in
purezza fermentato in acciaio) e Le Sèrole
(Pallagrello bianco in purezza fermentato in barrique) in attesa che si
elevino in barrique i due rossi, il Fontanamurata
(Pallagrello nero in purezza) e il Pietra de'
Monaci (Casavecchia in purezza) la cui uscita si prevede nel
2005.
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