Saint-Vincent ha celebrato i migliori prodotti caseari d´Italia, con il plauso del ministro. Il migliore? Il Caciocavallo...
A GRANDE richiesta Fontina, Parmigiano Reggiano e Pecorino, mentre il Caciocavallo Podolico è il Formaggio d'autore 2001. Formaggi messi al bando per anni ora conquistano i palati più raffinati. Il Caciocavallo Podolico è il miglior formaggio d'Italia. Lo hanno deciso i componenti della Commissione mondiale chiamata a Saint-Vincent per scegliere, per la prima volta, il «Formaggio d'autore», una sorta di Premio Oscar dell´ambito caseario. Così, la settimana del 17 novembre, si sono raccolti i più illustri esperti del settore, palati fini che hanno selezionato più di 150 formaggi, presentando una prima lista di quaranta nomi, e successivamente i dieci finalisti, che si sono contesi l'ambito riconoscimento. Alla fine l'ha spuntata il Caciocavallo, di misura sul Parmigiano Reggiano, una sorta di rush finale che ha lasciato tutti, anche se sorpresi, piuttosto soddisfatti. La Fontina, l'Asiago d'Allevo, l'Asiago Vecchio, il Puzzone, il Pecorino (anche quello abruzzese), la Robiola di Roccaverano e la Toma Piemontese si sono difesi degnamente contro l'avversario vincitore. Al produttore del Caciocavallo, Antonio Di Giglio di Ferrandina (Matera) vanno i cinque milioni di premio. Ma dalla fortunata manifestazione di Saint-Vincent guadagnano tutti i formaggi. In Italia se ne producono più di quattrocento, e trenta sono Dop, possono cioè vantare la denominazione di origine protetta. Alcune tra le motivazioni che sono valse il riconoscimento della Giuria al Caciocavallo: «Perché bisognava votare tanto il formaggio quanto l'autore, e colui che ha prodotto questo caciocavallo ha fatto una vera opera d'arte». E ancora: «Il Caciocavallo per la sua complessità aromatica che mi ha folgorato»; «perché ha tutte le qualità di un grande formaggio: gusto, aroma, struttura, colore». Il ministro per le Politiche Agricole Giovanni Alemanno si è detto ampiamente soddisfatto per l'esito della manifestazione, e ringraziando personalmente il presidente dell'Associazione Produttori Latte Valle d'Aosta Coopagrival, Gerardo Beneyton, ha fatto accenno alla tutela ed alla promozione della qualità, che «divengono l'indispensabile premessa per garantire anche l'obiettivo fondamentale della sicurezza alimentare dei consumatori». Hanno preso parte alla festa, che qualcuno ha già ribattezzato «L'Olimpiade dei formaggi», i produttori e i casari di tutta Italia. A salutare questo primo concorso nazionale, tutte le autorità regionali della Valle d'Aosta. «Sapevamo fin dall'inizio che sarebbe stata una grande manifestazione - spiega il presidente del Coopagrival Gerardo Beneyton - ma non ci aspettavamo un successo tanto grande». «Riproporremo il concorso anche l'anno prossimo - aggiunge Beneyton -, e siamo certi che a Saint-Vincent sia stata scritta una bella pagina della storia dei formaggi d'Italia». Parallelamente al concorso nazionale, il Coopagrival ha promosso un riconoscimento dedicato alla Fontina d'alpeggio, il «Modon d'or». La miglior Fontina è risultata quella di Bruno Betemps di Bionaz, seguito da Albino Bionaz e da Franco Jacchi. Presieduta da Carlo Fiori, vice Sandro Vannucci, la Giuria del Modon d'or ha premiato anche i casari e cinque personaggi che con il loro lavoro hanno segnato la storia della Fontina.